Diciamo che tutti voi dovreste aver sentito parlare dell’estensione dell’incollatura e di come far svolgere questo esercizio al cavallo serva a rinforzare i muscoli della schiena. Vediamo però meglio in che modo effettivamente questo “esercizio” può essere utile.
Il cavallo è un erbivoro, e fin qui spero che ci siamo.. Proprio in virtù di questa caratteristica passa molto tempo con la testa bassa a brucare (o almeno dovrebbe farlo!). Testa e collo rappresentano circa il 10% del peso del cavallo e funzionano come un enorme pendolo che ha forti implicazioni nel movimento, bilanciamento e distribuzione del peso. Aggiustando quindi la posizione dell’incollatura possiamo alterare il centro di gravità del cavallo stesso, da qui l’importanza capitale di gestire questo bilanciere.
Tutti dovremmo poi sapere che il cavallo è decisamente sbilanciato in avanti e i suoi arti anteriori portano decisamente più peso dei posteriori.
Questo deve spingerci a pensare che abbassare l’incollatura porti inevitabilmente ulteriore peso sulle spalle del cavallo che non è esattamente quello che vorremmo quando lo montiamo, anzi direi che il nostro obiettivo sia esattamente il contrario per preservare la buona salute del nostro amico.
Ma andiamo avanti.. e le cose diventeranno più chiare o almeno lo spero!
Come ogni volta che mi prendo la briga di scrivere un articolo non consideratelo esaustivo dell’argomento, ma solo uno spunto di riflessione sulle vostre conoscenze o sul modo di lavorare il vostro cavallo, che siate voi a farlo o qualcuno per voi.
Facciamo qualche breve accenno di anatomia benché l’argomento sia lungo e complesso, ma quanto basta a comprendere quello che dirò in seguito.
La colonna vertebrale del cavallo rappresenta una specie di ponte sospeso tra le spalle e le anche ed è deputata a sostenere la massa del cavallo stesso oltre che trasmettere le forze sviluppate dal treno posteriore in avanti in relazione al movimento.
E’ divisa in 4 parti:
- Cervicale
- Dorso-Lombare (b+c)
- Sacrale
- Caudale (coda)
La parte Dorso-Lombare e Sacrale in particolare si presentano con dei processi dorsali sporgenti verso l’alto e inclinati in avanti nel caso della parte lombare, indietro al livello del garrese e di nuovo in avanti nella parte sacrale. Questi processi spinosi servono da punto di ancoraggio per tendini e legamenti e la loro inclinazione serve ad opporsi alle forze che questi legamenti esercitano sulle vertebre.
Questi differenti segmenti della spina dorsale sono collegati da un sistema di articolazioni e di legamenti, oltre che di muscoli che rendono la spina dorsale elastica ma al tempo stesso rigida (inteso come solida). Poniamo un attimo l’attenzione su alcuni di loro fermo restando che l’anatomia del cavallo è decisamente più complessa:
Articolazione Lombo-Sacrale:
E’ il punto in cui il sacro si attacca all’ultima vertebra lombare. Questa articolazione non consente di avere movimenti laterali se non micromovimenti mentre consente movimenti verso l’alto e il basso (abbassare le anche per intendersi ed è quindi un’articolazione fondamentale per la riunione).
Legamento nucale: collega la testa al garrese (e quindi alla prima vertebra toracica) ed è composto da 2 parti:
- Legamento funicolare che collega il garrese all’osso occipitale sulla testa
- Legamento lamellare che collega il legamento funicolare ad ogni vertebra cervicale (che vi ricordo sono 7)
Legamento Sovraspinoso: collega il garrese fino alla fine dell’osso sacro
Quando il cavallo abbassa la testa il legamento nucale si tende e “apre” i processi spinosi del garrese a cui è attaccato. Per la stessa ragione si tende anche il legamento sovraspinoso e l’effetto complessivo che possiamo rilevare è un’elevazione della schiena del cavallo.
Provate ad effettuare un test con una stecca rigida posizionata sul garrese da una parte e sul bacino dall’altra. Modificate la posizione della testa e osserverete che con la testa abbassata la schiena risulta più alta che non con la testa in posizione alta.
Muscoli:
E’ importante fare 2 piccole premesse riguardo ai muscoli:
- I muscoli possono essere attivi e quindi contratti e lavorare, ma anche passivi e quindi decontratti. In questo secondo caso i muscoli agiscono come un supporto elastico (considerato che sono composti anche da elastina)
- I muscoli non possono allungarsi da soli. Se sono attivi e cioè stanno lavorando vuol dire che sono contratti e accorciati. Per allungarsi un muscolo deve lavorare passivamente con forze esterne che agiscono per allungarlo
Muscolo semitendinoso:
Il suo nome deriva dal fatto che il cuore di questo muscolo è composto da un lungo ed elastico tendine attaccato sopra le prime due vertebre caudali e la fine dell’osso pelvico e dall’altra parte fuso con il tallone di achille.
Muscolo longus colli:
Questo muscolo collega la base dell’incollatura alla seconda/terza vertebra cervicale. Quando questo muscolo si contrae la BASE dell’incollatura si alza (attenzione al fatto che ho detto BASE dell’incollatura riferendomi pertanto alla parte dell’incollatura e delle vertebre cervicali vicine allo sterno e al petto del cavallo).
Catena muscolare dorsale (muscoli estensori) e catena muscolare ventrale (flessori):
Senza entrare troppo nel dettaglio di ogni singolo muscolo possiamo dire che:
- Quando i muscoli della catena dorsale (estensori in rosso nella figura) si contraggono, il collo si solleva, i posteriori si spostano indietro e la schiena si affossa..(ricordatevi che contrazione di un muscolo significa che si accorciano le fibre di cui è composto)
- Quando i muscoli della catena ventrale (flessori in giallo nella figura) si contraggono, il collo si abbassa, i posteriori si spostano sotto la massa del cavallo e la schiena si solleva… (pensate anche ai legamenti che ho descritto prima che in questo caso si tendono)
Queste due catene di muscoli sono strettamente collegate l’una all’altra e si muovono contemporaneamente per portare equilibrio al movimento.
Trattandosi di muscoli antagonisti quando gli addominali lavorano i muscoli dorsali dovranno essere invece essere rilassati e decontratti.
Bene, adesso abbiamo abbastanza elementi per fare alcune riflessioni finali.
I muscoli della catena dorsale devono essere rilassati e questo possiamo ottenerlo tenendo a mente due elementi:
- I legamenti dorsali (nucale e sovraspinoso in primis) devono essere tesi in modo che così permetteranno di sostenere la schiena senza che il cavallo sia costretto a contrarre i muscoli della schiena.
- I muscoli addominali e gli altri della catena ventrale (compreso il “longus colli”) devono essere attivi e quindi contratti in modo che quelli della catena dorsale saranno invece in modalità passiva.
QUINDI:
L’estensione dell’incollatura permette di tendere i legamenti nucali e sovraspinoso ma è necessario che in concomitanza ci sia anche l’impegno dei posteriori dato da un adeguata attività in avanti del cavallo il che permetterà di contrarre la catena muscolare addominale e di lavorare i muscoli dorsali con la schiena rilassata e di sollevare la base dell’incollatura, ripeto la BASE.
La flessione dell'anca (ottenuta attraverso l’articolazione lombo-sacrale) indurrà una tensione nel sistema dei legamenti dorsali (compreso il muscolo semitendinoso). In questo modo il ponte si solleverà per trasportare il cavaliere. Questo ponte consentirà ai muscoli della catena dorsale di lavorare liberamente (in modo passivo cioè) e, così facendo, di allungarsi e rafforzarsi mentre sono rilassati.
D'altra parte, quando gli addominali non funzionano, il bacino e le zampe posteriori non saranno in flessione e il ponte legamentoso non si verificherà. I muscoli della schiena invece lavoreranno e si irrigidiranno e il movimento del cavallo sarà degradato.
Spero di aver dato alcune risposte ma sopratutto di aver creato un sacco di domande!!
La curiosità è la chiave per la conoscenza, ricordatevelo!